Trentamila giorni di te.

Trentamila giorni di te.

Trentamila giorni di te

Trentamila giorni di te.

Trentamila giorni a guardarti dormire, a sapere il freddo o il caldo del tuo corpo, a capire cosa ti faceva male dentro, ad amare ogni ruga in più che nasceva.

Trentamila giorni di te e me, di questa casa che un giorno abbiamo dichiarato nostra (che ne sarà di una casa che ci conosce così bene quando non saremo più qui a occuparla?), di difficoltà e di ansie, dei nostri bambini che correvano nel corridoio, della nostalgia del nostro saperci sempre in marcia verso l’essere semplicemente noi.

Trentamila giorni in cui tutto è cambiato e nulla ci ha cambiati, delle tue lacrime così belle e tristi, delle poche volte in cui la vita ci ha costretto a separarci (e bastava un pomeriggio senza di te perché né la casa né la vita fossero uguali).

Trentamila giorni, mia vecchia brontolona adorabile. Io e te e il mondo, e tutti i vecchi che un giorno abbiamo conosciuto sono ormai andati via insieme alla vecchiaia. Noi siamo ancora qui, trentamila giorni dopo, insieme come sempre. Insieme per sempre.

Trentamila giorni in cui ho disimparato tante cose, amore mio. Tranne ad amarti.

Pedro Chagas Freitas

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