Enrico Ruggeri – Il mare d’Inverno

 

Enrico Ruggeri - Il mare d'Inverno
Enrico Ruggeri – Il mare d’Inverno

 

Il mare d’inverno

Il mare d’inverno
è solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l’interno,
qualche nuvola dal cielo che si butta giù.

Sabbia bagnata,
una lettera che il vento sta portando via,
punti invisibili rincorsi dai cani,
stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui solo a cercare un caffè.

Il mare d’inverno
è un concetto che il pensiero non considera.
E’ poco moderno,
è qualcosa che nessuno mai desidera.

Alberghi chiusi,
manifesti già sbiaditi di pubblicità,
Macchine tracciano solchi su strade
dove la pioggia d’estate non cade.
E io che non riesco nemmeno a parlare con me.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.

Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me.

Passerà il freddo
e la spiaggia lentamente si colorerà.
La radio e i giornali
e una musica banale si diffonderà.

Nuove avventure,
discoteche illuminate piene di bugie.
Ma verso sera, uno strano concerto
e un ombrellone che rimane aperto.
Mi tuffo perplesso in momenti vissuti di già.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.

Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me.

Questo vento agita anche me,
quest vento agita anche

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